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CONFETTURA DI POMODORI GIALLI E PRUGNE AL PEPERONCINO


Ma come vola il tempo! Complice il grande caldo, non c'è stato un attimo di riposo all'orto. Ma prima che finisca l'estate voglio dedicare una ricetta a chi, come me, avrà adesso un buon raccolto di pomodori, e magari ancora qualche prugna sugli alberi più all'ombra nell'orto (proprio ieri abbiamo liberato dei giovani susini dall'abbraccio indesiderato di edera e convolvoli, e disboscato un po'). Augurando a tutti una fine estate con giusta alternanza di pioggia e di sole, che ci consenta di raccogliere in proporzione a quanto abbiamo lavorato!

Oggi vi propongo una ricetta che ho ideato e sperimentato con successo la scorsa estate. È una deliziosissima confettura piccante - di quelle che ad alcuni piace abbinare ai formaggi, anche se io vi confesso che la mangio a colazione, sul pane imburrato.

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Sono particolarmente contenta di questa ricetta sia perché l'ho ideata io, sia perché a parte cannella e zucchero ho prodotto veramente tutti gli ingredienti col sudore della mia fronte - e dei pomodori io da oltre un decennio seguo tutto il ciclo, da seme a pianta a frutto e di nuovo fino al seme. E son soddisfazioni!

Per realizzare la confettura ho utilizzato tre diverse varietà di pomodoro giallo (le vedete nella foro): coltivo davvero troppi pomodori per consumarli tutti quanti in insalata, ed essendo più dolci e zuccherini dei pomodori rossi, ho pensato che quelli gialli fossero ideali per una confettura. Il risultato mi ha veramente soddisfatta!

In abbinamento, visto che ne avevo in abbondanza e desideravo un sapore più "fruttoso", ho utilizzato le prugne gialle ovali che nel Genovesato si chiamano "Franchine"; andranno sicuramente bene anche altri tipi di prugna o susina - con l'avvertimento che le Regina Claudia per esempio sono molto più acquose e probabilmente meno ricche di pectina, necessitando di una cottura più prolungata o di un'aggiunta di pectina.

In alternativa ai pomodori gialli, penso si possano utilizzare anche i pomodori verdi: quasi ogni anno preparo una confettura di pomodori verdi (senza prugne e senza peperoncino) che è abbastanza simile a questa per procedimento, anche se i pomodori vengono in quel caso fatti macerare tutta la notte nello zucchero. L'importante, nel caso dei pomodori verdi, è la cottura che dev'essere piuttosto prolungata in modo da eliminare tutta la solanina (ve ne accorgete dall'odore, inizialmente sgradevole e che poi diventa "normale").

In alternativa alle prugne, invece, potete utilizzare le pere. A fine stagione, l'anno scorso, ho preparato una marmellata con identiche dosi utilizzando le pere: la grana è un po' diversa, ma il risultato è sempre eccellente.

Mettiamoci al lavoro!

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Ingredienti per un chilo e mezzo circa di confettura:

1 kg di pomodori gialli

500 g di prugne gialle

(io ho usato le franchine genovesi)

500 g di zucchero di canna non troppo scuro

1 limone (succo + scorza grattugiata)

½ stecca di cannella

peperoncini rossi e verdi in parti uguali, a vostro gusto

(io ho usato 2 peperoncini calabresi rossi e 2 verdi, autoprodotti, molto piccanti)

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Procedimento:

1/ Snocciolare le prugne e tagliarle a pezzi

2/ Tagliare a pezzi anche i pomodori – io non ho scartato i semi né ho passato al passaverdura, perché mi piacciono i pezzetti e anche i piccoli semini, che in questo caso sono minuscoli, ma voi fate a vostro gusto

3/ Bollire, mescolando di tanto in tanto, finché buona parte dell’acqua non sia evaporata (una quarantina di minuti)

4/ Lasciar intiepidire, quindi frullare circa metà del composto

5/ A parte mescolare lo zucchero con il succo del limone

6/ Unirli al composto assieme alla scorza di limone e ai peperoncini (io, anche qui, utilizzo tutti i semi, ma naturalmente questo aumenta parecchio la piccantezza)

7/ Cuocere mescolando finché il composto diventa denso e brillante e la confettura supera la "prova piattino" (una goccia messa su un piattino, messo subito in frigo, da fredda sta ferma e non cola)

8/ Versare nei vasetti precedentemente sterilizzati e chiudere bene mentre il tutto è ancora bollente

Nota tecnica: Si può consumare anche subito, ma per un gusto più deciso occorre far riposare per 4-6 settimane prima di gustare: più tempo trascorre e più il peperoncino si farà sentire

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